Giugno 2021

 

Apple: novità in arrivo in tema di privacy

Apple ha annunciato grandi novità per quanto riguarda la gestione della privacy. ll prossimo aggiornamento di iOS 15, il sistema operativo di Apple per gli iPhone in arrivo in autunno, prevede una serie di migliorie – o comunque modifiche – che riguardano, tra l’altro, i sistemi di localizzazione e di tracciamento.

È un’importante svolta – di certo non la prima – che, con ogni probabilità, sarà seguita a ruota da adeguamenti analoghi da parte di Google e di altri big player della rete.

Da quanto deduciamo leggendo il comunicato ufficiale  le ricadute saranno infatti significative per chi si occupa, in primis, di e-mail marketing ma anche per chi ha all’attivo campagne sui social media poiché tracciare conversioni e quindi perfezionare i target di riferimento per ampliare la propria fan base diventerà sempre più complesso. Gli algoritmi che ora imparano a modificarsi automaticamente ‘apprendendo’ dalla propria esperienza, in pratica seguendo il comportamento degli utenti, potranno farlo con più difficoltà e le molteplici implicazioni sono ben spiegate in questo articolo pubblicato su Agenda Digitale. Nessuna sorpresa quindi se si dovranno affrontare nuove difficoltà nel raggiungere soddisfacenti coperture organiche nonostante gli sforzi e le buone pratiche. Ma, niente panico…siamo meno digitali di quanto pensiamo.

 

Non tutto ciò che facciamo on-line è digital marketing

Per i digital marketers si prospettano interessanti sfide (come se non fossero già abituati ai repentini e innumerevoli aggiornamenti delle varie piattaforme), ma non tutte le aziende che sono presenti con successo on-line con canali social o che inviano e-mail, di fatto stanno facendo digital marketing ‘spinto’.

In molti casi, come per diversi nostri clienti, la costruzione di una buona digital presence si traduce in attività a supporto di una già solida presenza fisica: parliamo di miglioramento della visibilità e della digital reputation, di brand voice e brand identity, di supporto al traffico verso il sito web e, in ultima analisi verso il negozio fisico o la struttura fisica, a seconda della tipologia di azienda e target a cui si rivolge. Soprattutto: di miglioramento della comunicazione e del servizio alla clientela. Certo, acquisire nuovi clienti attraverso le opportunità offerte dalla rete è uno degli obiettivi, ma mai disconnesso da una serie di altre iniziative da portare avanti rigorosamente off-line.

Non parliamo naturalmente di chi utilizza l’e-commerce come modalità di vendita  esclusiva, ma di chi dispone di un punto vendita fisico. Una grande, grandissima forza che mai come oggi va potenziata.

Quello del punto vendita fisico è un asset da non abbandonare e del cui valore  troppo spesso ci si dimentica, complici anche le mille difficoltà che imprenditori di attività commerciali devono ogni giorno affrontare, acquisendo ormai come dato di fatto che il futuro sarà esclusivamente on-line. Interessante, a questo proposito la valutazione di Deloitte sul mercato dell’orologeria, ambito per il quale le maggiori Case elvetiche avevano erroneamente previsto per il 2020 un maggior sviluppo dell’e-commerce a fronte di una considerevole riduzione delle vendite in negozio: cosa che non è avvenuta con una certa delusione dei committenti, sembrerebbe.

Nel caso di beni di lusso o di settori particolari il valore del prodotto o servizio è talmente elevato che buone azioni di brand awareness, brand visibility e informazione sono già un ottimo obiettivo, unite ad azioni di press office – sensibilizzazione nei confronti dei media – e PR. Anche quando attiviamo campagne di social media marketing o e-mail marketing, il miglior feedback sulle conversioni che valutiamo insieme al cliente è l’effettiva vendita o richiesta pervenuta, indipendentemente dal canale utilizzato dal cliente per il contatto. Va inoltre considerato il fatto che, nell’ambito dei beni di lusso, i canali social difficilmente sono utilizzati per creare conversazioni, ma costituiscono ancora oggi una vetrina, uno strumento di comunicazione unidirezionale per trasmettere un’immagine aspirazionale al proprio pubblico di riferimento.

 

Una buona digital presence non riguarda solo gli aspetti tecnologici

C’è poi un fattore che riguarda il cliente e, in particolare, la consapevolezza del proprio status e dei propri obiettivi a medio e lungo termine. Ormai c’è coscienza che attività di digital marketing ed e-commerce possono avere un costo anche molto elevato, non tanto in termini di strumenti o canali utilizzati, ma di organizzazione interna, di gestione, di manutenzione, di risorse da dedicare a sviluppo di processi e contenuti, di formazione.

 

Agenzia e Cliente ‘occhi negli occhi’ (almeno per un po’)

Prima di tutto occorre che l’imprenditore sia ben preparato e consapevole del fatto, ad esempio, che il lavoro non potrà mai essere demandato in toto all’agenzia, ma andrà costruito attraverso una costante collaborazione e incontri regolari (in presenza o meno, l’importante è mantenere un costante contatto) Nel tempo l’agenzia acquisirà sempre maggiori competenze relative al settore specifico in cui opera l’azienda cliente e si renderà sempre più autonoma, anzi in grado di coordinare efficacemente strategie, aspetti tecnici, di analisi e contenuti on-line e off-line agendo come unico referente, ma la voce genuina e vera dell’imprenditore non dovrà mai perdersi. È una voce che trasmette valori, che proviene da persone, in grado di veicolare storie importanti. Di più: imprenditore e azienda continueranno a doversi mettere in gioco in prima persona, spesso mostrandosi, se vorranno sfruttare al meglio le potenzialità della rete e non rimanere sordi alla conversazione che nel mercato di riferimento si genera.  È questa, in fondo la reale natura dei social media, una funzione  che non andrà comunque persa: l’originale missione di Mark, a ben guardare.

 

Operatività e coaching possono andare a braccetto

Ecco quindi la necessità di iniziare gradualmente – che non significa lentamente – con un percorso in cui l’attività di coaching e formazione da parte dell’agenzia si fondono con lo sviluppo operativo del progetto e con l’affiancamento regolare e periodico allo staff d’azienda. La formazione deve essere sempre più ‘su misura’ e costantemente alternata alla sperimentazione sul campo. Una buona agenzia aiuta anche e soprattutto a interpretare e a chiarire gli obiettivi e a definire i passi per raggiungerli. A poco a poco tutte quelle attività spesso poco organizzate e gestite in azienda come la realizzazione di materiale fotografico di qualità, l’adesione alle procedure di scambio dei materiali foto/video che la vostra agenzia propone (no, whatsapp non è un’opzione, a meno che non lavoriate con un singolo freelance), la raccolta e  l’archiviazione dei contenuti istituzionali utili per la comunicazione della vostra azienda, momenti sistematicamente dedicati alla lettura e allo studio delle statistiche e dei report che l’agenzia vi sottopone e tante altre cose di cui parleremo in un prossimo post…diventeranno un’abitudine. Et voilà: tutto procederà più facilmente.

 

Ragioniamo fuori dal coro. Innovare alla vecchia maniera.

Avete presente i film d’azione, quando negli inseguimenti di auto, l’inseguito tira improvvisamente il freno a mano lasciandosi superare a tutta velocità e trovando un’inaspettata via di fuga? Ecco, è quanto ad esempio abbiamo scelto di fare per supportare un cliente attraverso invii e-mail one to one – senza cioè utilizzo di piattaforme tipo Mailup o Mailchimp – su un quantitativo di contatti piuttosto impegnativo (non ci accadeva dagli anni Duemila). Massima personalizzazione e tanta pazienza. Il risultato? Open rate 98%, conversioni 80%. Certo, l’obiettivo era molto specifico e delicato ma, come dire, ragionare out of the box, talvolta significa recuperare pratiche apparentemente ‘fuori moda’ che, se ben progettate, possono comunque rivelarsi molto efficaci. Dipende dal posizionamento e dal livello del prodotto o dal servizio che si propone. Ma non solo. Talvolta anche dallo stile di relazione che l’azienda ha impostato, a sua volta, con il proprio target di riferimento. Siamo convinti, ad esempio, che l’orientamento al customer care in ogni sua accezione sarà carta vincente nei prossimi mesi. On-line, off-line e con ogni mezzo. Purché sia ‘human-friendly’ e ultra personalizzato.

Quasi sempre, oltre alla soddisfazione per i risultati raggiunti, da tutto ciò nascono relazioni di valore in grado di portare lontano e di affrontare con serenità i cambiamenti apparentemente più radicali.