Comunicato stampa di qualità: perché non puoi farlo da solo

Comunicato stampa

Nella tua azienda è nato un nuovo prodotto e avete deciso di scrivere – senza che vi siano figure specializzate in media relations o comunicazione all’interno dello staff – un comunicato stampa per farlo conoscere. Chi meglio di voi sa parlare del prodotto che avete creato? Inoltre oggi “si parla alla rete”, il resto viene da sé.

Lo avete inviato e una lunga lista di siti e a qualche giornalista ma, a distanza di qualche giorno, della sua pubblicazione non c’è traccia.

Gli errori che rendono un comunicato stampa non pubblicabile

 

Perché il tuo comunicato stampa non è stato pubblicato? Quali errori non lo hanno reso interessante per i media?
Prima di cominciare a scrivere il tuo comunicato stampa fermati, rifletti e domandati: cosa ho di interessante da dire? Ciò che sto provando a comunicare è interessante solo per me o anche per chi legge abitualmente le notizie che riguardano il mio ambito lavorativo? Se io ricevessi questa notizia in un comunicato stampa, la leggerei?

Già perché spesso, l’errore più grave è pensare di essere interessanti anche senza avere qualcosa da dire e la regola è: se il comunicato è un malcelato tentativo di auto promozione hai il 99% di probabilità che NON venga pubblicato.

Ci sono volte, invece, in cui l’errore è davvero banale, eppure pregiudica non solo la pubblicazione di un comunicato stampa, ma anche e soprattutto, i rapporti futuri con i tuoi contatti. Commettere errori grammaticali e seminare refusi ti fa perdere autorevolezza, così come un tono troppo tecnico o eccessivamente enfatico, un cattivo italiano, ripetizioni, una sequenzialità degli argomenti approssimativa e via discorrendo.

Se il comunicato stampa è scritto in un italiano corretto ha passato solo il primo step di controllo, quello più ovvio e sottinteso, e deve avere altre caratteristiche che lo rendano interessante e pubblicabile come per esempio la chiarezza e la sinteticità: deve contenere le informazioni basilari e andare dritto al punto. Un comunicato stampa non è l’elaborato di italiano della maturità!

Il cosiddetto copywriting e successivo editing sono solo il primo passo. Oggi poi occorre ideare comunicati in forma multimediale con link, connessioni e materiali foto-video che lo rendano agevolmente utilizzabile dai giornalisti che di certo non hanno tempo da perdere nel decifrare linguaggi arzigogolati, reperire sigle o lavorare su file troppo pesanti che rallentano inutilmente il lavoro.

A questo punto si passa all’invio, l’attività che ti farà comprendere l’importanza e la professionalità dell’ufficio stampa: ovvero la qualità e la profilazione della media list.
La regola del “più persone lo sanno e più ne parleranno” non vale se si tratta di comunicati stampa; inviare lo stesso comunicato a tutte le mail presenti nel database è uno dei principali e più ingenui errori perché causa inutili perdite di tempo a chi lo invia e a chi lo riceve facendoti finire, a volte, anche in black list o in spam.
Il perché è semplice: dovete conoscere la “specializzazione” di ogni giornalista oltre che della testata.

E non siamo nemmeno a metà strada del lavoro: tempistiche di pubblicazione dei diversi media, approfondimenti da fornire in tempi rapidi, diversificare il tipo di informazioni, dare il giusto ‘taglio’ al contenuto in base agli interlocutori, capacità di relazionarsi con giornalisti dei più diversi settori sono altre ‘soft skill’ che è fondamentale saper padroneggiare. Una professionalità, insomma, che ha un grande valore.

Ancora convinti che nell’era digital, sia sufficiente pubblicare un post per farsi notare?